Descrizione
27 Gennaio: posa delle due “Pietre d’inciampo” per ricordare i cittadini Giuseppe Cecchetti e Pietro Meloni deportati nei campi di concentramento e sterminio nazisti e mai più tornati
In occasione della Giornata della Memoria l’Amministrazione posa altre due “Stolpersteine” per contribuire a contrastare l’oblio e le cattive memorie sulla tragedia delle deportazioni naziste durante la Seconda Guerra Mondiale.
Rho, 27 gennaio 2022
In occasione della Giornata della Memoria, l’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’ANPI di Rho ha organizzato la posa delle Pietre d’Inciampo dedicate a Giuseppe Cecchetti e Pietro Meloni, deportati nei campi di concentramento e sterminio nazisti e mai più ritornati.
Queste 2 Pietre d’Inciampo si aggiungono alle 7 Pietre posate a febbraio 2021 dedicate a Carlo Martini, Mario Martini, Giovanni Barlocchi, Gaetano Bellinzoni, Ambrogio Farina, Angelo Moroni e Mario Quaroni.
"La posa di queste due pietre d'inciampo nella nostra città dopo le sette posate l'anno scorso è un fatto molto importante per fare memoria, per inciampare e per fermarsi a riflettere su quanto avvenuto nei campi di sterminio nazisti. Una memoria da tramandare alle future generazioni – afferma il Sindaco Andrea Orlandi -. Quest'anno abbiamo poi una particolare circostanza. La pietra d'inciampo dedicata a Pietro Meloni viene posata in via don Tazzoli. Forse non tutti si ricordano che don Enrico Tazzoli è stata la prima persona arrestata tra i martiri di Belfiore, gruppo di patrioti italiani del Risorgimento. Una coincidenza che però incrocia la vita di queste due persone: entrambe credevano nei valori democratici e credendo in questo hanno messo in gioco se stessi fino alla propria vita. Come è accaduto anche alle altre persone che ricordiamo nella nostra città con le sette pietre d'inciampo. Ringrazio l’ex Assessore Sabina Tavecchia, che ha promosso il progetto con grande determinazione durante la precedente amministrazione, l’Assessore Alessandra Borghetti e gli uffici comunali, l’ANPI di Rho e il suo presidente Mario Anzani, il presidente del Comitato per le “Pietre d’Inciampo” di Milano Marco Steiner, le scuole, che rappresentano il nostro futuro, le forze dell’ordine, Don Gianluigi Frova e tutti i presenti. Un abbraccio pieno di affetto e riconoscenza a Carmen e Pietro Meloni, nipoti di Pietro Meloni, e Anna Cecchetti, sorella di Giuseppe Cecchetti, che sono con noi a rivivere un evento familiare triste e doloroso”.
La cerimonia è iniziata in via Don Tazzoli con la posa da parte del Sindaco Orlandi e dai nipoti Carmen e Pietro della Pietra d’Inciampo dedicata a Pietro Meloni in via Don Tazzoli 2.
In occasione della Giornata della Memoria, l’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’ANPI di Rho ha organizzato la posa delle Pietre d’Inciampo dedicate a Giuseppe Cecchetti e Pietro Meloni, deportati nei campi di concentramento e sterminio nazisti e mai più ritornati.
Queste 2 Pietre d’Inciampo si aggiungono alle 7 Pietre posate a febbraio 2021 dedicate a Carlo Martini, Mario Martini, Giovanni Barlocchi, Gaetano Bellinzoni, Ambrogio Farina, Angelo Moroni e Mario Quaroni.
"La posa di queste due pietre d'inciampo nella nostra città dopo le sette posate l'anno scorso è un fatto molto importante per fare memoria, per inciampare e per fermarsi a riflettere su quanto avvenuto nei campi di sterminio nazisti. Una memoria da tramandare alle future generazioni – afferma il Sindaco Andrea Orlandi -. Quest'anno abbiamo poi una particolare circostanza. La pietra d'inciampo dedicata a Pietro Meloni viene posata in via don Tazzoli. Forse non tutti si ricordano che don Enrico Tazzoli è stata la prima persona arrestata tra i martiri di Belfiore, gruppo di patrioti italiani del Risorgimento. Una coincidenza che però incrocia la vita di queste due persone: entrambe credevano nei valori democratici e credendo in questo hanno messo in gioco se stessi fino alla propria vita. Come è accaduto anche alle altre persone che ricordiamo nella nostra città con le sette pietre d'inciampo. Ringrazio l’ex Assessore Sabina Tavecchia, che ha promosso il progetto con grande determinazione durante la precedente amministrazione, l’Assessore Alessandra Borghetti e gli uffici comunali, l’ANPI di Rho e il suo presidente Mario Anzani, il presidente del Comitato per le “Pietre d’Inciampo” di Milano Marco Steiner, le scuole, che rappresentano il nostro futuro, le forze dell’ordine, Don Gianluigi Frova e tutti i presenti. Un abbraccio pieno di affetto e riconoscenza a Carmen e Pietro Meloni, nipoti di Pietro Meloni, e Anna Cecchetti, sorella di Giuseppe Cecchetti, che sono con noi a rivivere un evento familiare triste e doloroso”.
La cerimonia è iniziata in via Don Tazzoli con la posa da parte del Sindaco Orlandi e dai nipoti Carmen e Pietro della Pietra d’Inciampo dedicata a Pietro Meloni in via Don Tazzoli 2.
Sono quindi intervenuti il Presidente di ANPI Rho, Mario Anzani, che ha ricordato anche l’importanza dei Carabinieri nella lotta antifascista come lo stesso Pietro Meloni, allora brigadiere , Alessandra Borghetti, Assessore agli Affari Generali, Pari opportunità e conciliazione dei tempi, il Capitano Giuliano Carulli comandante della Compagnia dei Carabinieri di Rho.
Di grande auspicio per il futuro e importanza la presenza di una rappresentanza dell’Istituto Comprensivo Tommaso Grossi, con l’intervento della dirigente scolastica Sandra Moroni, dell’Istituto Comprensivo Ezio Franceschini - plesso via Terrazzano con le docenti Veronica Saturnino e Monica Picierno, dell’Istituto tecnico Enrico Mattei di Rho che ha portato il proprio contributo con le parole di Edoardo.
Particolarmente toccanti sono state le testimonianze di Carmen e Pietro Meloni, nipoti di Pietro Meloni, e Anna Cecchetti, sorella di Giuseppe Cecchetti.
La prima parte della cerimonia si è conclusa con il discorso del Sindaco Orlandi.
Successivamente ci si è recati in via Molino Prepositurale 80, per la posa Pietra d’inciampo dedicata a Giuseppe Cecchetti.
Presenti alla cerimonia anche alcuni Assessori comunali, il Presidente del Consiglio comunale Calogero Mancarella, i Consiglieri comunali, il Consigliere regionale Simone Giudici, le Forze dell'Ordine e i rappresentanti delle associazioni combattentistiche, oltre a numerosi cittadini.
Pietre d’Inciampo
Le pietre d'inciampo (in tedesco “Stolpersteine”) sono un'iniziativa dell'artista tedesco Gunter Demnig (nato a Berlino nel 1947) per depositare, nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee, una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di concentramento e di sterminio nazisti, come reazione a ogni forma di negazionismo e di oblio. Un progetto monumentale europeo per ricordare e tenere viva la “Memoria” di tutti i deportati che non hanno fatto ritorno alle loro case e delle vittime del nazional-socialismo, che per qualsiasi motivo siano state perseguitate: religione, razza, idee politiche, orientamenti sessuali.
L'iniziativa consiste nell'incorporare nel selciato stradale delle città sui marciapiedi, un piccolo blocco quadrato di pietra (10×10 cm), ricoperto da una piastra di ottone sulla faccia superiore, posto davanti alla porta della casa in cui abitò la vittima del nazismo o nel luogo in cui fu fatta prigioniera, sulla quale sono incisi il nome della persona, l'anno di nascita, la data, l'eventuale luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta. Questo tipo di informazioni intende ridare individualità a chi si voleva ridurre soltanto a numero.
L’obiettivo della “Pietra d’Inciampo” - un inciampo emotivo e mentale, non fisico - è mantenere viva la memoria delle vittime dell’ideologia nazi-fascista nel luogo simbolo della vita quotidiana – la loro casa – invitando allo stesso tempo chi passa a riflettere su quanto accaduto in quel luogo e in quella data, per non dimenticare.
L'iniziativa è partita a Colonia nel 1992 e ha portato, a inizio 2019, all'installazione di oltre 71.000 "pietre", superando presto i confini della Germania in virtù della sua originale funzione di stimolo alla coscienza collettiva in molti Paesi europei. Se è vero che la maggior parte delle pietre d'inciampo è collocata in Germania, i blocchetti si possono trovare in quasi tutti i Paesi che furono occupati durante la Seconda guerra mondiale dal regime nazista tedesco, oltre a ciò anche in Svizzera, Spagna e Finlandia. Finora solo Estonia, Bielorussia e alcuni paesi balcanici non hanno aderito al progetto. Ad oggi sono ventisei i Paesi europei in cui sono state posate.
In Italia, le prime Pietre d’Inciampo furono installate a Roma nel 2010 ed attualmente se ne contano più di 1.300 posizionate a Bolzano, Genova, L’Aquila, Livorno, Milano, Reggio Emilia, Siena, Torino, Venezia oltre ad altri numerosi centri minori.
A Milano, su iniziativa del Comitato per le “Pietre d’Inciampo” della stessa città con Presidente Marco Steiner, le prime 6 pietre sono state posate nel gennaio.
A Rho le Pietre d’Inciampo di Giuseppe Cecchetti e Pietro Meloni si aggiungono alle 7 Pietre posate a febbraio 2021 dedicate a Carlo Martini, Mario Martini, Giovanni Barlocchi, Gaetano Bellinzoni, Ambrogio Farina, Angelo Moroni e Mario Quaroni.
Elenco Pietre d’Inciampo a Rho
GIUSEPPE CECCHETTI, via Molino Prepositurale 80
NATO 1921
DEPORTATO 1943
STALAG XX-A Toruń
STALAG VIII-B HINDENBURG
ASSASSINATO 6.3.1944
PIETRO MELONI, via Don Tazzoli 2
NATO 1906
ARRESTATO 22.7.1944
DEPORTATO 1944 Flossenbürg
ASSASSINATO 7.1.1945 HERSBRUCK
Febbraio 2021
CARLO MARTINI, Via Porta Ronca, 2
NATO 1913
DEPORTATO 1943 DACHAU
ASSASSINATO 13.4.1945
MARIO MARTINI, Via Porta Ronca, 2
NATO 1917
DEPORTATO 1943 DACHAU
ASSASSINATO
GIOVANNI BARLOCCHI, via Giacomo Matteotti, 4
NATO 1881
DEPORTATO 1944 NATZWEILER
ASSASSINATO 15.4.1944
GAETANO BELLINZONI, via Giacomo Matteotti, 18
NATO 1901
ARRESTATO 29.5.1944
DEPORTATO 17.08.1944 FLOSSENBÜRG
ASSASSINATO 23.12.1944
AMBROGIO FARINA, via Guglielmo Marconi, 3
NATO 1901 in anagrafe non c’è
ARRESTATO 29.5.1944
DEPORTATO 1944 BUCHENWALD
ASSASSINATO 23.12.1944
ANGELO MORONI, via San Carlo Borromeo, 8
NATO 1901
DEPORTATO 1944 DACHAU
ASSASSINATO 6.3.1945
MARIO QUARONI, via San Carlo Borromeo, 8
NATO 1921
DEPORTATO 1945 MAUTHAUSEN/
ASSASSINATO 19.4.1945 GUSEN
Pietre d’Inciampo
Le pietre d'inciampo (in tedesco “Stolpersteine”) sono un'iniziativa dell'artista tedesco Gunter Demnig (nato a Berlino nel 1947) per depositare, nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee, una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di concentramento e di sterminio nazisti, come reazione a ogni forma di negazionismo e di oblio. Un progetto monumentale europeo per ricordare e tenere viva la “Memoria” di tutti i deportati che non hanno fatto ritorno alle loro case e delle vittime del nazional-socialismo, che per qualsiasi motivo siano state perseguitate: religione, razza, idee politiche, orientamenti sessuali.
L'iniziativa consiste nell'incorporare nel selciato stradale delle città sui marciapiedi, un piccolo blocco quadrato di pietra (10×10 cm), ricoperto da una piastra di ottone sulla faccia superiore, posto davanti alla porta della casa in cui abitò la vittima del nazismo o nel luogo in cui fu fatta prigioniera, sulla quale sono incisi il nome della persona, l'anno di nascita, la data, l'eventuale luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta. Questo tipo di informazioni intende ridare individualità a chi si voleva ridurre soltanto a numero.
L’obiettivo della “Pietra d’Inciampo” - un inciampo emotivo e mentale, non fisico - è mantenere viva la memoria delle vittime dell’ideologia nazi-fascista nel luogo simbolo della vita quotidiana – la loro casa – invitando allo stesso tempo chi passa a riflettere su quanto accaduto in quel luogo e in quella data, per non dimenticare.
L'iniziativa è partita a Colonia nel 1992 e ha portato, a inizio 2019, all'installazione di oltre 71.000 "pietre", superando presto i confini della Germania in virtù della sua originale funzione di stimolo alla coscienza collettiva in molti Paesi europei. Se è vero che la maggior parte delle pietre d'inciampo è collocata in Germania, i blocchetti si possono trovare in quasi tutti i Paesi che furono occupati durante la Seconda guerra mondiale dal regime nazista tedesco, oltre a ciò anche in Svizzera, Spagna e Finlandia. Finora solo Estonia, Bielorussia e alcuni paesi balcanici non hanno aderito al progetto. Ad oggi sono ventisei i Paesi europei in cui sono state posate.
In Italia, le prime Pietre d’Inciampo furono installate a Roma nel 2010 ed attualmente se ne contano più di 1.300 posizionate a Bolzano, Genova, L’Aquila, Livorno, Milano, Reggio Emilia, Siena, Torino, Venezia oltre ad altri numerosi centri minori.
A Milano, su iniziativa del Comitato per le “Pietre d’Inciampo” della stessa città con Presidente Marco Steiner, le prime 6 pietre sono state posate nel gennaio.
A Rho le Pietre d’Inciampo di Giuseppe Cecchetti e Pietro Meloni si aggiungono alle 7 Pietre posate a febbraio 2021 dedicate a Carlo Martini, Mario Martini, Giovanni Barlocchi, Gaetano Bellinzoni, Ambrogio Farina, Angelo Moroni e Mario Quaroni.
Elenco Pietre d’Inciampo a Rho
GIUSEPPE CECCHETTI, via Molino Prepositurale 80
NATO 1921
DEPORTATO 1943
STALAG XX-A Toruń
STALAG VIII-B HINDENBURG
ASSASSINATO 6.3.1944
PIETRO MELONI, via Don Tazzoli 2
NATO 1906
ARRESTATO 22.7.1944
DEPORTATO 1944 Flossenbürg
ASSASSINATO 7.1.1945 HERSBRUCK
Febbraio 2021
CARLO MARTINI, Via Porta Ronca, 2
NATO 1913
DEPORTATO 1943 DACHAU
ASSASSINATO 13.4.1945
MARIO MARTINI, Via Porta Ronca, 2
NATO 1917
DEPORTATO 1943 DACHAU
ASSASSINATO
GIOVANNI BARLOCCHI, via Giacomo Matteotti, 4
NATO 1881
DEPORTATO 1944 NATZWEILER
ASSASSINATO 15.4.1944
GAETANO BELLINZONI, via Giacomo Matteotti, 18
NATO 1901
ARRESTATO 29.5.1944
DEPORTATO 17.08.1944 FLOSSENBÜRG
ASSASSINATO 23.12.1944
AMBROGIO FARINA, via Guglielmo Marconi, 3
NATO 1901 in anagrafe non c’è
ARRESTATO 29.5.1944
DEPORTATO 1944 BUCHENWALD
ASSASSINATO 23.12.1944
ANGELO MORONI, via San Carlo Borromeo, 8
NATO 1901
DEPORTATO 1944 DACHAU
ASSASSINATO 6.3.1945
MARIO QUARONI, via San Carlo Borromeo, 8
NATO 1921
DEPORTATO 1945 MAUTHAUSEN/
ASSASSINATO 19.4.1945 GUSEN
Anlagen
Dokumente
A cura di
Con l'App è meglio!
Sapevi che puoi leggere questo Avviso anche sull'App ufficiale del comune?
Letzte Änderung: 01.02.2022 16:47:58