Description
Auditorium Padre Reina via Meda 20
Martedì 23 gennaio 17:00 ▪︎ 21:00
Mercoledì 24 e giovedì 25 gennaio 21:00
Mercoledì 24 e giovedì 25 gennaio 21:00
1997. Caterino è uno dei tanti operai che lavorano nel complesso industriale dell’Ilva di Taranto. Quando i vertici aziendali decidono di utilizzarlo come spia per individuare i lavoratori di cui vogliono liberarsi, Caterino comincia a pedinare i colleghi e a partecipare agli scioperi, alla ricerca di motivazioni per denunciarli. Ben presto, non comprendendone il degrado, chiede di essere collocato anche lui alla Palazzina LAF, dove alcuni dipendenti, per punizione, sono obbligati a restare senza svolgere alcuna mansione. Caterino scoprirà sulla propria pelle che quello che sembra un paradiso in realtà non lo è.
«Tutti i fatti narrati nel film sono frutto di interviste fatte a ex lavoratori ILVA ed ex confinati, e i passaggi finali sono dettagliatamente presi dalle carte processuali che hanno determinato la condanna degli imputati e il risarcimento delle vittime.
Questo film vuole essere una sorta di affresco sociale, non vuole raccontare quello che succede oggi a Taranto, ma quello che oggi viviamo è sicuramente frutto del disinteresse di chi nel 1995 ha sacrificato un’intera città sull’altare del proprio capitale.» (Michele Riondino)
«Per molti anni Michele Riondino ha studiato i materiali d’archivio, gli atti processuali e le testimonianze reali di coloro che furono relegati nella famosa Palazzina LAF del complesso dell’Ilva. Mosso dallo stupore nello scoprire retroscena assurdi, al limite del verosimile, ha deciso insieme a Maurizio Braucci di dedicarsi alla scrittura di una storia che sintetizzasse le tante vicende studiate e ascoltate.
Palazzina LAF è la sua prima opera dietro la macchina da presa e trasuda la passione e tutta la partecipazione emotiva ed intellettuale del regista ad un progetto che lo vede coinvolto anche dal punto vista personale e familiare. Sintetizzare la complessità del caso ILVA di Taranto non era un’impresa facile. I risvolti economici, politici, sociali e, non ultimo, ambientali della vicenda sono molteplici e complessi, ma Riondino sceglie di puntare sull’aspetto umano. (…) ciò che il regista realizza, anche e soprattutto con il suo personaggio principale, è un racconto fatto di colori, sentimenti, musiche, che descrive una situazione difficile da spiegare persino in un’aula di tribunale. Rabbia, frustrazione, paura si mescolano ad un senso del grottesco dato tanto dai personaggi e dal loro colorito e spontaneo linguaggio, quanto dalla situazione, drammatica e al tempo stesso tragicomica.» (Vania Amitrano, Ciak)
«Tutti i fatti narrati nel film sono frutto di interviste fatte a ex lavoratori ILVA ed ex confinati, e i passaggi finali sono dettagliatamente presi dalle carte processuali che hanno determinato la condanna degli imputati e il risarcimento delle vittime.
Questo film vuole essere una sorta di affresco sociale, non vuole raccontare quello che succede oggi a Taranto, ma quello che oggi viviamo è sicuramente frutto del disinteresse di chi nel 1995 ha sacrificato un’intera città sull’altare del proprio capitale.» (Michele Riondino)
«Per molti anni Michele Riondino ha studiato i materiali d’archivio, gli atti processuali e le testimonianze reali di coloro che furono relegati nella famosa Palazzina LAF del complesso dell’Ilva. Mosso dallo stupore nello scoprire retroscena assurdi, al limite del verosimile, ha deciso insieme a Maurizio Braucci di dedicarsi alla scrittura di una storia che sintetizzasse le tante vicende studiate e ascoltate.
Palazzina LAF è la sua prima opera dietro la macchina da presa e trasuda la passione e tutta la partecipazione emotiva ed intellettuale del regista ad un progetto che lo vede coinvolto anche dal punto vista personale e familiare. Sintetizzare la complessità del caso ILVA di Taranto non era un’impresa facile. I risvolti economici, politici, sociali e, non ultimo, ambientali della vicenda sono molteplici e complessi, ma Riondino sceglie di puntare sull’aspetto umano. (…) ciò che il regista realizza, anche e soprattutto con il suo personaggio principale, è un racconto fatto di colori, sentimenti, musiche, che descrive una situazione difficile da spiegare persino in un’aula di tribunale. Rabbia, frustrazione, paura si mescolano ad un senso del grottesco dato tanto dai personaggi e dal loro colorito e spontaneo linguaggio, quanto dalla situazione, drammatica e al tempo stesso tragicomica.» (Vania Amitrano, Ciak)
Video
Indirizzo
Viale Filippo Meda, 20, 20017 Rho MI, Italia
Mappa
Indirizzo: Viale Filippo Meda, 20, 20017 Rho MI, Italia
Coordinate: 45°31'35,4''N 9°2'29,5''E
Indicazioni stradali (Opens in new tab)
Costo
A pagamento
abbonamenti a 25€ (10 film) - biglietti 6€ interi - 4€ ridotti (under26 e over65)
Organizzato da
Comune di Rho con Barz and hippo
Contatti
Name | Description |
---|---|
rho@barzandhippo.com | |
Website | http://www.cinemarho.it (Opens in new tab) |
Phone | 02.953.39.774 |
Mobile | 347.45.12.456 (anche informazioni per le scuole) |
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Last edit: 05/06/2024 08:29:33