II Edizione Giornata della Legalità: insieme contro le mafie

Venerdì 24 maggio convegno delle scuole rhodensi con la partecipazione di LIBERA Rho, 28 maggio 2019 In occasione della Giornata della Legalità, l’Amministrazione Comunale e la Commissione Consiliare Antimafia e Legalità hanno promosso un...
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28 mayo 2019

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4 min

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Venerdì 24 maggio convegno delle scuole rhodensi con la partecipazione di LIBERA

Rho, 28 maggio 2019

In occasione della Giornata della Legalità, l’Amministrazione Comunale e la Commissione Consiliare Antimafia e Legalità hanno promosso un incontro in Auditorium per circa 300 studenti delle scuole secondarie di Rho, un importante momento di sensibilizzazione sul tema delle organizzazioni mafiose e sulla cultura della legalità alla presenza di Arianna Mazzotta, familiare di Cristina Mazzotta, vittima innocente di mafia.

Il 23 maggio si è ricordato il 27mo anniversario della strage di Capaci, in cui morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Per ricordarla e ricordare anche l'attentato di Via D'Amelio, in cui la mafia uccise Paolo Borsellino con altri 5 agenti di polizia è stata istituita la Giornata della Legalità.

“Il nostro impegno è massimo per far crescere nelle nuove generazioni una radicata cultura della legalità. – dichiara il sindaco Pietro Romano – La Giornata della Legalità è un momento di raccoglimento, di riflessione e di unità per tutti quelli che credono che sia possibile costruire una società migliore, libera dalle mafie. Ringrazio Arianna Mazzotta per la sua testimonianza e le molte scuole presenti, gli insegnanti e tutti gli studenti che mostrano tanta passione e interesse per questi temi”.

"Siamo sulla buona strada per fare in modo che la Giornata della Legalità diventi una tradizione del nostro Comune: siamo infatti alla seconda edizione ed è una cosa per noi molto significativa. In questo modo spero che anno dopo anno i ragazzi imparino l’importanza della memoria e dell’impegno civile – dichiara la Presidente della Commissione Consiliare Antimafia Yasmine Bale – Il tema della legalità è fondamentale, ed è proprio formando e appassionando tanti giovani che speriamo di creare una comunità capace di resistere alle infiltrazioni mafiose".
Il convegno si è svolto presso l’auditorium “Padre Reina” in via Meda con la partecipazione di LIBERA.

Dopo i saluti istituzionali di Yasmine Bale, presidente della Commissione Consiliare Antimafia, e del vicesindaco Andrea Orlandi, la parola è passata agli studenti delle scuole che hanno scelto di raccontare ai loro coetanei i progetti sulla legalità che hanno portato avanti nel corso dell’anno scolastico. Tantissimi i temi toccati – dalla storia della lotta alla mafia, ai personaggi che hanno combattuto questo fenomeno, fino anche tema del bullismo: le scuole del territorio hanno dimostrato di aver lavorato tantissimo su questi temi, con un forte interesse e una grande attenzione.

Per LIBERA è stato presente Giacomo Ranco del Presidio G. Ambrosoli. LIBERA è una rete di associazioni, cooperative sociali, movimenti e gruppi, scuole, sindacati, diocesi e parrocchie, gruppi scout, coinvolti in un impegno non solo “contro” le mafie, la corruzione, i fenomeni di criminalità e chi li alimenta, ma profondamente “per”: per la giustizia sociale, per la ricerca di verità, per la tutela dei diritti, per una politica trasparente, per una legalità democratica fondata sull’uguaglianza, per una memoria viva e condivisa, per una cittadinanza all’altezza dello spirito e delle speranze della Costituzione. Giacomo Ranco, durante la mattinata, attraverso un gioco ha condotto i ragazzi delle scuole alla scoperta delle storie di mafiosi e di persone che invece hanno resistito e combattuto contro la mafia.

Particolarmente significativa è stata la testimonianza di Arianna Mazzotta: una dei tanti familiari di vittime innocenti di mafia, che ormai sono oltre 1000. Nello specifico lei è la nipote di Cristina Mazzotta, una ragazzina di 18 anni uccisa nel 1975 nella Provincia di Como. Dopo 40 giorni dal suo rapimento è stata trovata morta in una discarica, nonostante la famiglia avesse pagato un lauto riscatto. Ha vissuto i giorni del suo rapimento in una buca scavata nella terra, con solo un piccolo buco per respirare. Una storia che ha toccato molto i ragazzi: Cristina era una ragazzina normale, come tante altre, eppure ha vissuto questa tragedia. È la dimostrazione che queste cose non riguardano solo gli “eroi” dell’antimafia che siamo abituati a conoscere, ma possono toccare anche persone che nessuno conosce: è importante ricordare tutti allo stesso modo, dando ad ogni vittima la stessa dignità ed è fondamentale sapere che ogni singola persona è coinvolta in questa lotta – non solo gli “eroi”, che altro non sono che persone normali impegnate a combattere una battaglia.

Al termine del convegno i partecipanti hanno lasciato un messaggio su fogli posizionati nell’atrio dell’Auditorium.

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Ultimo aggiornamento pagina: 20/03/2020 13:26:36

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