Memoria è Libertà
Una targa informativa per ogni luogo della Resistenza rhodense per creare un simbolico percorso storico rivolto alle nuove generazioni: questo il nuovo progetto “Memoria è Libertà”.
In occasione del 25 Aprile 2022 sono state posate le prime 7...
Descrizione
Una targa informativa per ogni luogo della Resistenza rhodense per creare un simbolico percorso storico rivolto alle nuove generazioni: questo il nuovo progetto “Memoria è Libertà”.
In occasione del 25 Aprile 2022 sono state posate le prime 7 targhe:
- Il Municipio, piazza Visconti
- La Stazione, piazza Libertà
- Il Circolo Ferrovieri, via Garibaldi
- La tipografia partigiana, via Garibaldi
- La Casa del Fascio, via Martiri della Libertà
- Il Collegio degli Oblati, corso Europa
- Ex scuole Elementari, via De Amicis
Leggi il comunicato stampa qui
Il percorso Memoria e Libertà ha vissuto una nuova tappa nel pomeriggio del 13 ottobre 2022, 78° anniversario dell'eccidio di Robecchetto: Cinque targhe per ricordare il sacrificio dei martiri di Robecchetto, giovani di Rho uccisi il 13 ottobre 1944 dalla milizia fascista. Il loro sogno di libertà e giustizia vive ancora in città. Le targhe commemorative sono state scoperte in contemporanea davanti alle case in cui vivevano i cinque partigiani con le loro famiglie.
- Pasquale Perfetti - via Bugatti
- Alfonso Chiminello - via De Raude
- Alvaro Negri - via Baracca
- Luigi Zucca - via Solferino
- Cesare Belloni - via Pregnana
Leggi il comunicato stampa qui
Agostino Casati
Antifascista della prima ora, combattente nella guerra civile spagnola, principale artefice della Liberazione della nostra città dalla dittatura nazifascista e, in quanto Presidente del CNL di Rho, promotore della rinascita della vita democratica dopo la liberazione.
Fu Sindaco di Rho nel 1945 e Consigliere comunale dal 1956 al 1970.
Fu Sindaco di Rho nel 1945 e Consigliere comunale dal 1956 al 1970.
Giuseppe Restelli
Giuseppe Restelli, partigiano nelle file della Brigata Alfredo Di Dio, membro del Comitato di liberazione nazionale, noto con il nome di “Catilina”, poi fondatore della Casa di riposo Perini e della Fondazione che oggi porta il suo nome. La targa, voluta da Comune e ANPI, è collocata all’altezza del civico 75 nel punto in cui si trovava la casa in cui Restelli ha vissuto dopo la nascita avvenuta l’8 agosto 1924. “Qui Peppino Restelli è cresciuto. Qui a soli 18 anni, vedendo morire al gelo una vicina anziana che non aveva nulla con cui scaldarsi, ha deciso di occuparsi di persone anziane e fragili. Qui ha scelto di diventare partigiano, con i fazzoletti azzurri della divisione Alfredo Di Dio. Il suo nome era “Catilina”. I ricordi della Resistenza per lui erano quelli più cari, i martiri di Robecchetto erano i suoi amici”.
Luigi Frigoli
Partigiano
della 106^ Brigata Garibaldi
Ferito in un combattimento a Lainate il 10 aprile 1945
Ricoverato in condizioni disperate all’Ospedale di Rho
Prelevato senza pietà il giorno seguente dal letto in cui giaceva
venne qui trasportato e fucilato dalla milizia fascista.
Aveva 23 anni
della 106^ Brigata Garibaldi
Ferito in un combattimento a Lainate il 10 aprile 1945
Ricoverato in condizioni disperate all’Ospedale di Rho
Prelevato senza pietà il giorno seguente dal letto in cui giaceva
venne qui trasportato e fucilato dalla milizia fascista.
Aveva 23 anni
Il Circolo Ferrovieri
Via Garibaldi, Rho
Il Lavoro non si piega alla dittatura
Qui una piccola cooperativa frequentata da personale delle Ferrovie, di fede socialista e forte coscienza sindacale, fu punto di riferimento prima e durante la Resistenza. Il Comitato di Liberazione Nazionale locale, sotto la guida di Agostino Casati, decise qui nella notte tra 25 e 26 aprile 1945 le azioni contro i presìdi tedeschi e fascisti ancora attivi a Rho.
Il Lavoro non si piega alla dittatura
Qui una piccola cooperativa frequentata da personale delle Ferrovie, di fede socialista e forte coscienza sindacale, fu punto di riferimento prima e durante la Resistenza. Il Comitato di Liberazione Nazionale locale, sotto la guida di Agostino Casati, decise qui nella notte tra 25 e 26 aprile 1945 le azioni contro i presìdi tedeschi e fascisti ancora attivi a Rho.
Il Collegio degli Oblati
Corso Europa, 228 Rho
Solidarietà fa rima con libertà
Il Collegio degli Oblati fu una delle realtà ecclesiali che nei mesi della Resistenza (settembre 1943 - aprile 1945) offrirono appoggio segreto ai comandanti partigiani del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, costituito da forze di diverso orientamento politico. La sacrestia nascondeva una potente ricetrasmittente che consentiva il contatto con le forze alleate. Giuseppe Restelli teneva i collegamenti locali.
Solidarietà fa rima con libertà
Il Collegio degli Oblati fu una delle realtà ecclesiali che nei mesi della Resistenza (settembre 1943 - aprile 1945) offrirono appoggio segreto ai comandanti partigiani del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, costituito da forze di diverso orientamento politico. La sacrestia nascondeva una potente ricetrasmittente che consentiva il contatto con le forze alleate. Giuseppe Restelli teneva i collegamenti locali.
Il Municipio
Piazza Visconti, 23 Rho
La Resistenza rigenera la democrazia
Il 28 aprile 1945, risolta senza spargimento di sangue l’occupazione tedesca, il Comitato di Liberazione di Rho nominò una nuova amministrazione comunale, rappresentativa di tutte le forze democratiche che avevano condotto la lotta contro il regime fascista.
Con il Sindaco Giovanni Del Bo e il Vicesindaco Umberto Pellegrini, sette amministratori furono incaricati di restituire ai cittadini le istituzioni e i servizi che la dittatura e la guerra avevano loro negato.
La Resistenza rigenera la democrazia
Il 28 aprile 1945, risolta senza spargimento di sangue l’occupazione tedesca, il Comitato di Liberazione di Rho nominò una nuova amministrazione comunale, rappresentativa di tutte le forze democratiche che avevano condotto la lotta contro il regime fascista.
Con il Sindaco Giovanni Del Bo e il Vicesindaco Umberto Pellegrini, sette amministratori furono incaricati di restituire ai cittadini le istituzioni e i servizi che la dittatura e la guerra avevano loro negato.
La Casa del Fascio
Dolore e coraggio più forti della violenza
La Casa del Fascio era il quartier generale del regime a Rho.
Nei sotterranei-prigione gli oppositori subivano interrogatori e torture.
Nei pressi furono colpite o giustiziate alcune vittime rhodensi della Resistenza. Tra loro Giovanni Annoni e Rodolfo Canegrati, e i giovani Alfonso Chiminello, Alvaro Negri, Pasquale Perfetti, Luigi Zucca, poi fucilati a Robecchetto sul Naviglio; con loro Cesare Belloni, che sopravvisse.
La Stazione di Rho
Piazza Libertà
Ogni Stazione scrive la sua Storia
Dopo il 1945 la Piazza Stazione fu rinominata Piazza Libertà.
Durante la Resistenza molti Rhodensi partirono da qui per raggiungere i partigiani sulle Prealpi lombarde. Nel settembre 1944 qui arrivò da Milano Giovanni Pesce - il comandante Visone - per organizzare anche a Rho squadre e azioni di lotta.
Dopo il 1945 la Piazza Stazione fu rinominata Piazza Libertà.
Durante la Resistenza molti Rhodensi partirono da qui per raggiungere i partigiani sulle Prealpi lombarde. Nel settembre 1944 qui arrivò da Milano Giovanni Pesce - il comandante Visone - per organizzare anche a Rho squadre e azioni di lotta.
La Tipografia Partigiana
Via Garibaldi
La Resistenza senza fucile
In questo cortile nei mesi della Resistenza (settembre 1943 -aprile 1945) la tipografia di Aldo Pravettoni produceva materiali di propaganda e falsificava documenti utili alla lotta partigiana.
Alla loro distribuzione provvedevano diverse donne, come Renata Favini e Rosina Boniforti.
Senza armi, scelsero di rischiare di persona per la libertà di tutti.
Alla loro distribuzione provvedevano diverse donne, come Renata Favini e Rosina Boniforti.
Senza armi, scelsero di rischiare di persona per la libertà di tutti.
Ex scuole elementari
Via De Amicis
Rho libera!
Durante i mesi della II guerra mondiale qui, all’ingresso delle scuole elementari, i militari tedeschi avevano stabilito un loro presidio armato, da cui controllare il centro città. La resa di Milano e Monza il 25 aprile 1945 li convinse a cedere le armi il giorno successivo, dopo una trattativa condotta da Agostino Casati, presidente a Rho del Comitato di Liberazione Nazionale, e dall’Oblato Padre Giovanni Battista Reina, in funzione di mediatore.