Descrizione
Questa mattina si è svolta al cimitero capoluogo di Rho la cerimonia del 25 Aprile, giorno simbolo della liberazione del nazi-fascismo, alla presenza del Sindaco Pietro Romano, della giunta, della presidente del Consiglio Comunale Marisa Sinigaglia, del presidente ANPI Rho Mario Anzani, i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, delle Associazioni combattentistiche e non, e di altre associazioni.
Il programma, in forma ridotta per le misure anticovid, ha previsto la sosta alla cappella Sacrario dei Caduti e Sacrario dei Partigiani per la deposizione delle corone e l’onore ai caduti suonato dalla tromba del Corpo Musicale Parrocchiale Cittadino di Rho.
Presso il monumento ai Caduti per la Resistenza c’è stato lo svelamento della targa dedicata ai partigiani Tonino Guerra e Cesare Belloni.
E’ stato inoltre inserito il nome della partigiana Renata Favini nella lapide dedicata alle partigiane rhodensi.
Particolarmente toccante sono stati l’Inno di Mameli e Bella Ciao cantati dalla soprano Elena Serra accompagnata al clarinetto da William Bruno dell’Accademia Stabat Mater.
Queste le parole del presidente di ANPI Rho Mario Anzani: “ A nome dell'Anpi ringrazio tutte e tutti i partecipanti a questa manifestazione celebrativa del 76° anniversario della Liberazione, necessariamente ristretta a causa dell'emergenza sanitaria tuttora in atto.
Un grazie sincero lo rivolgo anche a chi, nell'ambito del Comune, si e prodigato per organizzarla al meglio e all' Accademia Stabat Mater per il suo prezioso contributo musicale e canoro.
Siamo qui, dinnanzi al Sacrarium dei partigiani e delle partigiane, per onorare il loro sacrificio, che ci ha consentito di riconquistare la liberta dopo gli anni terribili della dittatura nazifascista. Per consegnarne il lascito alle nuove generazioni, quale stimolo per il consolidamento di una salda coscienza civile.
Concluderemo la manifestazione con lo svelamento delle lapidi poste in memoria dei partigiani Tonino Guerra e Cesare Belloni e con I'inserimento del nome di Renata Favini in quella a ricordo delle nostre partigiane.
II 2 febbraio scorso sono state disseminate nel tessuto urbano di Rho sette Pietre d'inciampo, in memoria di altrettanti nostri concittadini deportati nei lager nazisti, nei quaIi persero la vita.
Ad essi e ai deportati rhodensi, che riuscirono a sopravvivere all'orrore dei campi di sterminio, sono dedicati la mostra esposta quest'oggi in piazza San Vittore e I'opuscolo che abbiamo distribuito ieri l'altro attraverso le edicole.
L'intento di tali iniziative è di rammentare, specie ai giovani, la catastrofe che è venuta a prodursi quando l'inumano ha prevalso sull'umano, quando le pulsioni dittatoriali e la guerra conseguente hanno avuto il sopravvento, a scapito della pace, della convivenza civile e delle libertà democratiche.
Di fronte ai chiaroscuri del mondo attuale, così densi di ingiustizie, soprusi e sofferenze, dinnanzi ai tanti fenomeni retrivi che lo caratterizzano, all'olocausto dei migranti, alle vite e ai diritti umani che continuano ad essere annegati nel Mediterraneo a causa del cinismo e dell'ignavia dell'Europa (e in ciò il Governo Italiano ha precipue responsabilità), è opportuno tener presente l'ammonimento
di Primo Levi, ossia che le coscienze potrebbero nuovamente essere sedotte ed oscurate.
Ecco perché non bisogna mai abbassare la guardia.
Non mi sfugge che questo è I'ultimo 25 aprile al quale Pietro Romano partecipa nella veste di sindaco, essendo prossima la scadenza del suo mandato, non più rinnovabile. A Pietro desidero esprimere pubblicamente (qui, dinnanzi ai partigiani) la gratitudine dell' Anpi per il radicato spirito antifascista che ha contrassegnato I'intera sua sindacatura. Un antifascismo non di maniera iI suo, bensì alimentato dalla consapevolezza che i valori lasciatici in dono dalla Resistenza
sono il fondamento della Costituzione Repubblicana e della nostra democrazia.
Dunque un bene da preservare e da tramandare .
W l'Italia antifascista. W il 25 aprile”.
Di seguito il discorso commosso del Sindaco Pietro Romano in occasione del suo ultimo 25 Aprile con la fascia tricolore:
“Questo 25° aprile si svolge in modalità rispettosa delle misure anticovid. Una celebrazione ristretta, ma non meno sentita rispetto alle altre. Saluto tutte le forze dell’ordine presenti, tutte le associazioni combattentistiche e non, e naturalmente l’ANPI protagonista anche quest’anno di questa manifestazione. Una manifestazione come ha detto ieri il Presidente Mattarella che sia da stimolo per recuperare il sentimento di unità e coesione nazionale, assolutamente necessario per uscire tutti insieme dalla pandemia. Siamo qui per onorare i nostri partigiani, i combattenti della libertà, che ci hanno donato la libertà di cui usufruiamo e siamo abituati a dare per scontato, ma non è così: le coscienze possono essere ancora traviate e spinte in queste direzione periodo ne abbiamo. Di qui la necessità di riaffermare sempre il nostro antifascismo, essere fermi ancorati ai principi della costituzione che derivano, fatto storico, dalla resistenza. Ringrazio Mario Anzani, presidente dell’ANPI di Rho per le parole che mi ha rivolto. Questo è l’ultimo anno in cui sarò presente al 25 Aprile come sindaco. Sono stati dieci anni importanti, nei quali abbiamo sempre cercato di instillare gocce di antifascismo all’interno della nostra città, non solo all’interno del 25 Aprile, ma anche le visite alle celebrazioni di Robecchetto per i nostri 4 martiri della libertà. Celebrazioni che abbiamo cercato di rinnovare e ampliare coinvolgimento le scuole, fatto assolutamente necessario se si vuole che i principi della resistenza vengano tramandati alle generazioni future. Un’azione costante grazie soprattutto all’impegno di ANPI, al quale abbiamo cercato di dare quel ruolo che gli compete come custodi della memoria della resistenza e veicolo per tramandare i suoi valori. In questi anni ci siamo opposti alla concessione di spazi a pseudo partiti o organizzazioni che non troppo velatamente rivendicavano idee contrarie all’antifascismo. Abbiamo intitolato spazi ai partigiani, abbiamo cercato di fare del 25 Aprile una vera festa e ricondurla a quello che è stata davvero cioè una festa di tutti gli italiani, abbiamo agito nelle scuole distribuendo gli opuscoli di ANPI: una serie di iniziative per consolidare l’identità antifascista della nostra città.…e forse ci siamo riusciti! Spero vivamente che questa azione con ANPI prosegua anche nei prossimi anni, perché alla fine una città non è solo marciapiedi, strade e opere pubbliche, ma una città è fatta di valori che deve sentire come propri e deve trasmettere alle generazioni future. Di queste azioni, che abbiamo cercato di fare, sono particolarmente orgoglioso e ringrazio tutti coloro che hanno collaborato in questa direzione. W il 25 Aprile, W l’Italia e W la resistenza”.
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Ultimo aggiornamento pagina: 28.04.2021 10:23:54