Commemorati i Martiri rhodensi di Robecchetto

Sentita partecipazione di giovani studenti, sindaci, A.N.P.I., associazioni e cittadini Sabato 16 ottobre 2021 si è svolta la cerimonia per ricordare i ragazzi partigiani di Rho, che dopo giorni di torture il 13 ottobre 1944 furono portati a...
Data:

18 octombrie 2021

Tempo di lettura:

4 min

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Sentita partecipazione di giovani studenti, sindaci, A.N.P.I., associazioni e cittadini

Sabato 16 ottobre 2021 si è svolta la cerimonia per ricordare i ragazzi partigiani di Rho, che dopo giorni di torture il 13 ottobre 1944 furono portati a Robecchetto per essere fucilati e poi gettati nel Naviglio Grande nella zona della cascina Padregnana di Robecchetto. Questi i loro nomi: Alfonso Chiminello, Alvaro Negri, Pasquale Perfetti e Luigi Zucca. Un quinto, Cesare Belloni , benché ferito, riuscì a salvarsi in modo fortuito perché creduto morto. Soccorso dai contadini di una cascina e costretto a scappare e a nascondersi per un anno e mezzo, fu poi in grado di testimoniare ciò che era accaduto.

Tante le persone presenti alla commemorazione: l’A.N.P.I. di Rho e Turbigo, il Sindaco di Rho Andrea Orlandi, il Sindaco di Robecchetto con Induno Giorgio Braga e i sindaci di Castano Primo, Inveruno, Vanzaghello, Cuggiono, i consiglieri in rappresentanza dei Comuni di Magnago, Pregnana Milanese, Arconate, Lainate, oltre a varie associazioni territoriali. Hanno partecipato le trombe del Corpo Musicale Cittadino Parrocchiale di Rho, che hanno intonato Bella Ciao. Come promesso l’anno scorso, ha partecipato anche Pietro Romano, il precedente sindaco di Rho.
La cerimonia è stata condotta da Mario Anzani , presidente dell' A.N.P.I. di Rho.

Hanno preso parte anche gli 27 studenti della II e III classe della scuola secondaria di 1° grado Tommaso Grossi di Rho accompagnati da tre insegnanti e da alcuni familiari, che hanno portato il loro pensiero su questi tragici fatti. In rappresentanza dei giovani di Robecchetto ha invece presentato il suo intervento Sara, sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze di Robecchetto.

Di seguito il discorso del Sindaco Andrea Orlandi:

“E’ per me emozionante essere qui oggi a Robecchetto in uno dei miei primi impegni istituzionali, nella ricorrenza dell’eccidio del 13 ottobre 1944, per rendere omaggio ai 4 giovani partigiani Rhodensi uccisi dalla follia fascista: Alfonso Chiminello, Alvaro Negri, Pasquale Perfetti e Luigi Zucca. Loro sono i nostri Martiri della Libertà.

Ringrazio innanzitutto ANPI (sia di Rho che di Turbigo), che da sempre è infaticabile custode e testimone dei valori della Resistenza, per il proprio impegno nel tramandare il ricordo dei Partigiani morti per la Libertà. Ringrazio il Sindaco di Robecchetto e le altre autorità presenti. E infine ringrazio voi ragazzi per la vostra presenza e i pensieri che quest’oggi ci avete donato.

La ricorrenza di Robecchetto quest’anno cade dopo 15 giorni in cui abbiamo assistiti a due fatti, forse all’apparenza slegati, ma che a mio parere vanno letti assieme: il tasso di astensionismo registrato alle recenti elezioni amministrative e i gravi fatti di chiara matrice fascista avvenuti pochi giorni fa.

Entrambe queste cose, di portata ovviamente differente, sono però a mio parere segnali di come un sistema democratico basato su quella libertà conquistata con il sacrificio della vita dei nostri partigiani e sancita nei principi costituzionali sia qualcosa da non ritenere scontato. Essa deve essere infatti un bene, che va tenuto vivo e conquistato giorno per giorno.

E deve essere fatto anche partendo dai voi ragazzi e ragazze. Forse per capire meglio l’importanza di queste parole dovremmo provare a metterci nei panni di questi 4 giovani. Pensate che avevano vent’anni, quando vennero uccisi. Erano giovani che non accettavano di vivere sotto il fascismo, che volevano vivere da uomini liberi ed in Pace. Erano ragazzi che hanno avuto il coraggio di scegliere da che parte stare anche a rischio della loro vita. Erano ragazzi normali che diventarono eroi per una scelta consapevole.

Leggete la loro storia, leggete la storia di tanti uomini e donne che con il sacrificio della loro vita e della perdita delle loro famiglia ci permettono oggi di avere un sistema democratico poggiato su valori che diamo per scontato. Ecco, questi valori che diamo per scontato abbiamo visto come sono fragili se non rinforzati nei passaggi da una generazione all’altra, perché quando non si comprende il valore di una cosa, tendiamo a non curarcene, salvo poi quando è troppo tardi rendersi conto dell’importanza che avevano.

Invito quindi voi ragazzi a non dimenticare, a ritornare su questi luoghi, a leggere e informarvi su quello che è stato il periodo storico in cui hanno vissuto questi 4 giovani e anche su quello che accade oggi. E di avere il coraggio di prendere posizione, di non lasciar passare le cose, di guardare e leggere la realtà. Il futuro è vostro e ne siete responsabili, non solo per voi ma anche per chi vi sta attorno. Io ho davvero fiducia che la vostra generazione possa e sappia esprimere valori alti come quello che hanno fatto questi 4 giovani.

Questi quattro Partigiani l’hanno fatto, hanno scelto di essere liberi, si sono messi in gioco ed hanno combattuto per una causa giusta e l’hanno fatto sacrificando la loro vita. Hanno dimostrato di avere coraggio in situazioni di grande difficoltà, il coraggio che è dentro ciascuno di noi e che dobbiamo ritrovare di fronte alle ingiustizie ed alle diseguaglianze che anche oggi sono presenti nella nostra società.

Per questo tutti noi, grandi e giovani, abbiamo ed avremo sempre il dovere di ricordarli e ringraziarli, dichiarandoci antifascisti.”


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Ultimo aggiornamento pagina: 18.10.2021 12:13:25

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